Linee di indirizzo regionali per il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell'offerta formativa 2012-2013
Deliberazione della Giunta Regionale n.2410 del 2.11.2011
Dettagli della notizia
L'URP comunica che la Giunta Regionale, nella seduta del 2 novembre 2011, ha adottato la deliberazione n.2410,
recante:"Linee di indirizzo regionali per il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione
dell'offerta formativa 2012-2013".
Le Linee di indirizzo per
l’anno scolastico 2012/2013 costituiscono lo strumento di determinazione dei criteri e delle modalità alle
quali le Province ed i Comuni devono attenersi per la definizione del dimensionamento, della distribuzione territoriale
della rete scolastica e della programmazione
dell’offerta formativa, tenendo conto della necessità
di garantire la qualità del sistema scolastico regionale, compatibilmente con le risorse
disponibili.
La riorganizzazione della rete scolastica, che investe sia il versante delle
variazioni dimensionali delle istituzioni scolastiche sia quello della distribuzione sul territorio regionale, deve
ispirarsi ai seguenti criteri:
· perdita autonomia delle Istituzioni scolastiche con meno di 300 alunni
· revoca dell’autonomia degli istituti sottodimensionati rispetto al parametro minimo previsto dal
DPR 233/98 (500 alunni), a meno che non ricorrano i requisiti per la deroga (300 alunni) previsti dallo stesso ( scuole
ricadenti nelle piccole isole, nei comuni montani, nonché nelle aree geografiche contraddistinte da
specificità linguistiche), o si evidenzino situazioni particolari di opportunità (inversione di tendenza
nelle iscrizioni, scuole presidio di formazione e legalità in aree difficili);
· aggregazione in
Istituti Comprensivi delle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di 1° grado, secondo quanto previsto dalla
Legge 15 luglio 2011 n.111. Per detti Istituti, esercitando la prerogativa delle Regioni in materia di dimensionamento,
si raccomanda di rispettare i parametri individuati dalle misure governative, assumendo gli stessi, in un’ottica di
necessaria gradualità, come obiettivo di riferimento a cui tendere nell’ambito di un percorso di
avvicinamento triennale. Una gradualità che consenta di calibrare le scelte partendo da quelle che paiono
già mature e naturali e di affrontare le situazioni più complesse,
con un lavoro di
approfondimento, per evitare di montare e smontare tutta l’offerta formativa di un territorio nel giro di pochi
anni.
I Comuni, competenti per le scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado, dovranno tenere
conto dei seguenti criteri:
- considerare la consistenza della popolazione scolastica nell'ambito territoriale
di riferimento, rapportata alla disponibilità edilizia esistente;
- considerare le caratteristiche
demografiche, orografiche, economiche e socio-culturali del bacino di utenza;
- verificare l'efficacia della
configurazione assunta dal servizio scolastico e dei servizi connessi (trasporti, mense, ecc.).