L'URP segnala che nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglòia n. 195 del 16 dicembre 2011,
è stata pubblicata la legge regionale 14 dicembre 2011, n.12, recante:"Ordinamenteo della polizia
locale", il cui testo si trascrive di seguito per opportuna conoscenza.
/>
"TITOLO I
DISPOSIZIONI GENERALI
Art. 1
Principi
1. La presente legge, nell’ambito della potestà legislativa esclusiva
in materia di polizia amministrativa locale e in armonia con il principio di sussidiarietà e i principi
fondamentali dell’ordinamento, detta norme generali sull’organizzazione funzionale dei relativi servizi e
attività e sul coordinamento degli stessi, al fine di renderli omogenei su tutto il territorio regionale e di
migliorarne l’efficacia e l’efficienza, nonché di integrare le politiche per la sicurezza delle
persone e delle comunità e per il controllo del territorio con le politiche sociali, educative, ambientali e
territoriali della Regione e degli enti locali.
2. Tali finalità sono perseguite
essenzialmente promuovendo l’innovazione nei servizi, l’utilizzazione di tecnologie avanzate, la formazione
di risorse umane adeguatamente professionalizzate, la gestione dei servizi in forma associata, la collaborazione tra
istituzioni e con le organizzazioni di volontariato.
Art. 2
Funzioni della
Regione
1. La Regione, nel rispetto della competenza dello Stato in materia di ordine pubblico e
sicurezza, ai sensi della lettera h), secondo comma, dell’articolo 117 della Costituzione, per il perseguimento
delle finalità di cui all’articolo 1 provvede a:
a) fissare i criteri generali per
l’istituzione e il funzionamento dei corpi e dei servizi di polizia locale;
b) stabilire le
caratteristiche delle uniformi, dei mezzi e degli strumenti operativi in dotazione;
c) coordinarne
l’organizzazione e le attività, adottando appositi atti di indirizzo e stabilendo gli standard organizzativi
e la dimensione territoriale ottimale per lo svolgimento delle funzioni, anche in forma associata attraverso unioni o
convenzioni di cui al capo V (Forme associative) del titolo II del decreto legislativo 18 giugno 2000, n. 267 (Testo
unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali) e successive modifiche e integrazioni, come stabilito dal
comma 30 dell’articolo 14 (Patto di stabilità interno ed altre disposizioni sugli enti territoriali) del
decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività
economica), convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, per le funzioni fondamentali di cui
lettera b) del comma 3 dell’articolo 21 (Norme transitorie per gli enti locali) della legge 5 maggio 2009, n. 42
(Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione);
/>
d) promuovere e disciplinare forme di collaborazione e di coordinamento tra le polizie locali della Regione;
/>
e) realizzare e gestire il numero telefonico unico regionale di polizia locale, con il compito di dare immediato
riscontro alle richieste di intervento urgente;
f) realizzare e gestire la banca dati regionale di polizia
locale, al fine di favorire lo scambio di informazioni operative degli enti locali tra loro e con la Regione;
/>
g) predisporre dotazioni tecnologiche comuni alle diverse polizie locali o comunque da tutte accessibili e servizi
informativi unificati, anche mediante utilizzazione delle strutture e attrezzature regionali della protezione civile,
secondo le compatibilità e nei modi da stabilirsi con apposito regolamento;
h) stabilire criteri e
prevedere incentivi per l’introduzione di sistemi e strumenti innovativi nella gestione e
nell’attività dei corpi e dei servizi;
i) stabilire criteri e prevedere incentivi per la gestione
in forma associata del servizio di polizia locale o di alcune funzioni di esso;
j) promuovere la realizzazione
di un sistema permanente di formazione, aggiornamento e qualificazione per tutto il personale addetto alla polizia
locale;
k) promuovere accordi e intese con gli organi dello Stato e con gli enti locali al fine di favorire la
collaborazione istituzionale e operativa a livello locale, nel rispetto della potestà di coordinamento di cui
comma 3 dell’articolo 118 della Costituzione;
l) monitorare in modo sistematico l’espletamento
delle funzioni di polizia locale su base regionale;
m) promuovere attività di ricerca e di
documentazione, al fine di individuare e programmare gli interventi più utili a migliorare, potenziare e innovare
i servizi;
n) sostenere gli enti locali, preferibilmente in forma associata, nell’innovazione e nella
progettazione tecnica in materia di polizia locale, anche in riferimento alle politiche dell’Unione Europea.
/>
Art. 3
Funzioni della Provincia
1. La Provincia,
nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto del principio di sussidiarietà, concorre alla
definizione di un sistema integrato di politiche di sicurezza attraverso:
a) la promozione, la concertazione e
la gestione di progetti finalizzati al migliore impiego del corpo di polizia provinciale nelle attività di
controllo del territorio, specialmente nelle zone extraurbane e sulle strade provinciali;
b)
l’istituzione di nuclei specialistici del corpo di polizia provinciale, professionalmente e tecnologicamente
attrezzati, per l’esercizio delle funzioni di cui all’articolo 5, lettere e), f), k), n), o), r);
/>
c) la promozione e, d’intesa con la Regione, la realizzazione di attività di ricerca su problemi
specifici o su territori particolarmente colpiti da fenomeni di degrado o rischio per la salvaguardia del patrimonio
ambientale.
Art. 4
Funzioni del Comune
1. Il Comune,
nell’ambito delle proprie competenze, in applicazione del principio di sussidiarietà e nel perseguimento
degli obiettivi di tutela della sicurezza urbana, così come definita dagli articoli 1 e 2 del decreto del Ministro
dell’interno 5 agosto 2008 (Incolumità pubblica e sicurezza urbana: definizione e ambiti di applicazione),
attuativo dell’articolo 54 (Attribuzione del sindaco nei servizi di competenza statale) del d.lgs. 267/2000, come
riformulato dall’articolo 6 del decreto legge 23 maggio 2008, n. 92 (Misure urgenti in materia di sicurezza
pubblica), convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 125, concorre alla definizione di un sistema
integrato di politiche di sicurezza, sociali e ambientali attraverso:
a) l’attivazione di percorsi
formativi e di scambio per l’integrazione operativa tra personale della polizia municipale e operatori qualificati
degli altri settori, con il concorso del volontariato, finalizzati a nuove modalità di intervento nelle periferie
e nelle città;
b) la promozione, concertazione e gestione di progetti di maggior presidio sul territorio
da parte del servizio di polizia locale, da estendere, ove possibile e nel rispetto delle vigenti norme contrattuali,
nelle fasce serali e notturne anche mediante risorse a tal fine destinate dalla Regione, garantendo una organizzazione
che tuteli la sicurezza del personale coinvolto;
c) le politiche sociali orientate in favore di soggetti a
rischio di devianza, anche all’interno di un programma più vasto di politiche di prevenzione e di sicurezza
urbana;
d) l’assunzione del tema della sicurezza urbana - così come definita dal decreto del
Ministro dell’Interno 5 agosto 2008 - nel programma annuale dell’amministrazione, dettagliato per obiettivi
sostenibili in riferimento alle risultanze della relazione consuntiva e programmatica del comandante, nonché alle
risorse umane, strumentali e finanziarie rese disponibili nel bilancio per esercizio finanziario di riferimento;
/>
e) l’assunzione della tutela dell’ambiente tra gli obiettivi da perseguire nell’ambito delle
competenze relative all’assetto e utilizzazione del territorio e allo sviluppo economico;
f) lo
svolgimento di azioni positive finalizzate a diffondere la cultura della convivenza civile, quali campagne informative,
interventi di mediazione sociale, di arredo urbano, istituzione dei contratti di quartiere, del servizio di
prossimità al cittadino, di possibili altri strumenti e figure professionali con compiti essenzialmente
preventivi;
g) la promozione di iniziative di animazione socio-culturale in zone a rischio;
h) lo
sviluppo di attività volte alla integrazione nella comunità locale dei cittadini immigrati;
i)
ogni altra azione mirata a ridurre atti d’inciviltà e ad assicurare il diritto al godimento delle
città, la serenità e la tranquillità dei cittadini.
2. Le attività di cui
alle lettere f),g) e h) sono svolte con l’impiego di idoneo personale.
TITOLO II
ORDINAMENTO
DELLA
POLIZIA LOCALE
Art. 5
Funzioni e compiti dei corpi
e
dei servizi di polizia locale
1. Le funzioni e i compiti di polizia locale comprendono
l’insieme delle attività dirette a tutelare l’ordinata e civile convivenza, a favorire la coesione
sociale, a garantire le condizioni di sicurezza e vivibilità nei centri urbani e in tutto il territorio,
attraverso il controllo, la mediazione dei conflitti, la prevenzione e la repressione dei comportamenti che violano le
leggi o i regolamenti o che disturbano la quiete dei cittadini.
2. Il personale di polizia locale
esercita le seguenti funzioni, nell’ambito del territorio e in relazione alle materie di competenza dell’ente
di appartenenza o degli enti associati o delegate dalla Regione:
a) polizia amministrativa locale;
b)
polizia annonaria;
c) polizia commerciale e tutela del consumatore;
d) polizia edilizia;
e)
polizia ambientale e mineraria;
f) polizia rurale, faunistica e ittico-venatoria;
g) polizia
stradale, ai sensi dell’articolo 11 (Servizi di polizia stradale) e lett. d bis) ed e) del comma 1
dell’articolo 12 (Espletamento dei servizi di polizia stradale) del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285
(Nuovo codice della strada);
h) polizia giudiziaria, nei casi e modi stabiliti dalla vigente legislazione
statale;
i) funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza, nei casi e modi stabiliti dalla vigente legislazione
statale;
j) vigilanza sull’osservanza di leggi, regolamenti, ordinanze e provvedimenti amministrativi;
k) vigilanza sulla integrità e conservazione dei beni demaniali e del patrimonio pubblico;
l)
polizia tributaria, con particolare riferimento alle attività ispettive di vigilanza relative ai tributi locali;
m) gestione dei servizi d’ordine, di vigilanza, d’onore e di scorta, necessari
all’espletamento delle attività istituzionali nel territorio di competenza;
n) cooperazione nel
soccorso in caso di pubbliche calamità e privati infortuni;
o) supporto alle attività di
controllo degli organi preposti alla vigilanza in materia di lavoro e sicurezza sui luoghi di lavoro;
p)
segnalazione alle autorità competenti di disfunzioni e carenze dei servizi pubblici;
q) assunzione di
informazioni, accertamento, monitoraggio e rilevazione dei dati connessi alle funzioni di istituto;
r)
collaborazione alle operazioni di protezione civile di competenza dei comuni e delle province;
s) trattamenti e
accertamenti sanitari obbligatori, limitatamente all’assistenza al personale sanitario competente soltanto in caso
di resistenza o violenza ed al servizio di scorta del personale sanitario incaricato della esecuzione di Trattamento
sanitario obbligatorio (TSO) e Accertamento sanitario obbligatorio (ASO), ove strettamente necessario.
/>
3. Competono alla polizia locale tutte le funzioni di polizia amministrativa locale consistenti in attività
di accertamento di illeciti amministrativi e nell’irrogazione delle relative sanzioni.
4. I
Comuni, anche in forma associata, e le province dello stesso territorio regolano attraverso intese il coordinamento delle
rispettive attività di polizia locale.
5. I corpi e servizi di polizia municipale e di polizia
provinciale operanti sullo stesso territorio sono comunque tenuti alla reciproca collaborazione, nel rispetto del
principio di non sovrapposizione delle funzioni.
6. L’attività di controllo del
territorio, da svolgersi secondo la conformazione e le specifiche connotazioni dei diversi contesti urbani ed
extraurbani, è accompagnata da attività di monitoraggio e analisi volta a individuare gli ambiti di
criticità e i relativi livelli, per consentire di selezionare le priorità e le azioni con particolare
riguardo alla prevenzione. Le risultanze delle analisi predette costituiscono il fondamento della relazione consuntiva e
programmatica di cui lettera d) del comma 1 dell’articolo 4.
7. Gli appartenenti ai corpi e ai
servizi di polizia locale non possono essere impiegati per lo svolgimento di funzioni e compiti diversi da quelli loro
propri, come previsti dalla presente legge. Gli incarichi aggiuntivi a quelli attinenti ai servizi d’istituto
possono essere conferiti solo se compatibili con le risorse disponibili e comunque previa accettazione del comandante.
Art. 6
Organizzazione dei corpi
e servizi di polizia locale
/>
1. Le funzioni di polizia locale e di polizia amministrativa locale sono esercitate dagli enti locali, in
forma singola o associata, attraverso i rispettivi corpi o servizi, in maniera tale da garantire l’efficienza,
l’efficacia, la continuità operativa e l’economicità della gestione. Il corpo di polizia locale
è costituito con la dotazione organica minima di quindici addetti.
2. L’esercizio in
forma associata, attraverso unione o convenzione, è obbligatorio da parte dei comuni con popolazione fino a
cinquemila abitanti, ai sensi del comma 28 dell’articolo 14 del d.l. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla
l. 122/2010.
3. L’organizzazione, il funzionamento e la dotazione organica dei corpi e dei
servizi di polizia locale sono disciplinati nel rispetto dei seguenti criteri:
a) previsione, per i corpi di
polizia municipale, di almeno una unità operativa per ogni settecento abitanti o frazione superiore a quattrocento
abitanti, ovvero di almeno una unità per ogni cinquecento abitanti per i comuni capoluogo di provincia o a
vocazione turistica e almeno una unità ogni quattrocento per le città metropolitane;
b)
determinazione della dotazione organica e dell’organizzazione dei corpi e dei servizi di polizia locale in
relazione agli indici di densità della popolazione residente, all’articolazione delle circoscrizioni o altre
forme di decentramento, all’estensione e alle peculiarità del territorio, alla viabilità e
all’intensità dei flussi di circolazione, al patrimonio ambientale, alle caratteristiche del tessuto
sociale, all’affluenza turistica e a ogni altro rilevante parametro socio-economico pertinente anche
all’estensione delle aree rurali e al tipo e quantità degli insediamenti industriali e commerciali;
/>
c) articolazione dei corpi o servizi secondo la distinzione tra funzioni dirigenziali, attività di
coordinamento, attività di controllo e attività di servizio;
d) conferimento, anche se temporaneo
e a interim, del comando dei corpi o dei servizi a personale già appartenente a corpi o servizi di polizia locale
e in possesso dei requisiti per lo svolgimento delle funzioni di cui al comma 2 dell’articolo 5;
e)
svolgimento delle attività esterne, di norma, in uniforme, salvo i casi di espressa autorizzazione del comandante
all’uso dell’abito civile;
f) svolgimento dei compiti istituzionali nel territorio dell’ente
di appartenenza, fatte salve le seguenti attività esterne, sempre consentite:
1) missioni esterne a fini
di collegamento o di rappresentanza e nell’ambito di indagini delegate dall’autorità giudiziaria;
/>
2) operazioni esterne di polizia d’iniziativa dei singoli durante il servizio in caso di necessità
dovuto alla flagranza dell’illecito commesso nel territorio di appartenenza;
3) impiego del personale per
rinforzare altri corpi o servizi per la realizzazione d’interventi integrati di polizia locale, previa intesa tra
le amministrazioni interessate;
g) svolgimento delle attività di polizia locale in tutti i giorni
dell’anno per ventiquattro ore, quanto ai corpi di polizia locale dei comuni capoluogo di provincia, e per almeno
dodici ore quanto agli altri corpi o servizi;
h) adeguamento delle dotazioni e procedure di sicurezza a tutela
degli operatori di polizia locale impiegati nel servizio notturno in relazione al maggior rischio connesso a tale orario
di servizio;
i) svolgimento delle attività e dei compiti di istituto in idonee strutture adeguatamente
predisposte in relazione alle esigenze di sicurezza, tutela della salute, decoro ambientale e praticità di
utilizzazione.
4. Con deliberazione della Giunta regionale possono essere adottati atti di indirizzo
o standard organizzativi diretti alla specificazione dei criteri di cui al comma 3, nonché alla determinazione di
ulteriori criteri organizzativi, al fine di assicurare - ferma restando l’autonomia dei singoli enti
costituzionalmente garantita - una gestione omogenea e coordinata delle attività di polizia locale.
/>
5. Nel caso di unione di comuni o gestione associata del corpo o del servizio di polizia locale, gli enti locali
adottano un regolamento che ne specifica le modalità organizzative e operative nel territorio di competenza e
individua l’organo titolare delle funzioni di direzione e controllo di cui all’articolo 9.
/>
6. Gli addetti alla polizia locale dei singoli enti che aderiscono al servizio associato svolgono lo stesso
nell’intero ambito territoriale derivante dall’unione o associazione, con le modalità tutte previste
dal regolamento di cui al comma 5 e comunque dall’accordo tra gli enti aderenti.
7. La
dotazione organica della polizia locale, come risultante della lettere a) e b) del comma 3, è incrementata della
percentuale del 5 per cento di posti da riservare al personale amministrativo per lo svolgimento dei compiti
istituzionali.
Art. 7
Servizi esterni di soccorso,
supporto e
formazione
1. La polizia locale, nell’ambito del territorio di competenza, presta ausilio e
soccorso in ogni situazione o evento che pregiudichi o metta a rischio l’incolumità dei cittadini e
l’ordinato vivere civile.
2. Per fronteggiare esigenze di natura temporanea, gli addetti alla
polizia locale, previo accordo tra le amministrazioni interessate, possono svolgere le proprie funzioni presso enti
locali diversi da quello di appartenenza. In tal caso operano alle dipendenze funzionali dell’autorità
locale che ha fatto richiesta di ausilio, mantenendo la dipendenza organica dall’ente di appartenenza agli effetti
assicurativi e previdenziali.
3. Laddove le esigenze operative lo consentano, la polizia locale
svolge su richiesta, anche in collaborazione con le autorità di pubblica sicurezza, attività di formazione
e di informazione avente ad oggetto la sicurezza stradale, urbana, rurale e ambientale.
/>
Art. 8
Configurazione del corpo di polizia locale
1. Il corpo di polizia locale non
può costituire struttura intermedia di settori amministrativi più ampi, né può essere posto
alle dipendenze del dirigente e/o responsabile di diverso settore amministrativo.
Art. 9
Direzione e controllo
1. Nel rispetto del principio di separazione tra funzioni di
indirizzo politico e funzioni attinenti alla gestione operativa, al sindaco, al presidente della provincia, ovvero
all’organo individuato ai sensi del comma 5 dell’articolo 6, nel caso di gestione associata del corpo o del
servizio di polizia locale, compete il potere di impartire gli indirizzi al comandante del corpo o al responsabile del
servizio e il controllo sullo svolgimento delle funzioni e dei compiti di polizia locale per l’efficace
raggiungimento degli obiettivi assegnati.
2. Il comandante del corpo e il responsabile del servizio,
ferma restando la loro autonomia organizzativa e operativa, sono responsabili esclusivamente verso il presidente della
Provincia, il sindaco o l’organo individuato ai sensi del comma 5 dell’articolo 6, della gestione delle
risorse assegnate, dell’organizzazione e dell’impiego tecnico-operativo e della disciplina degli addetti alla
polizia locale; assicurano la presenza in servizio e organizzano il proprio tempo di lavoro, nel rispetto
dell’orario settimanale contrattualmente previsto, in modo flessibile rispetto alle esigenze connesse
all’espletamento dell’incarico affidato alla loro responsabilità.
Art.
10
Comunicazione esterna
dell’attività della polizia locale
1.
Spetta ai comandanti dei corpi e ai responsabili dei servizi di polizia locale, con l’unico e inderogabile limite
del rispetto del segreto istruttorio, ogni forma di comunicazione relativamente alle operazioni di servizio svolte dalla
polizia locale.
Art. 11
Personale dei corpi
e dei servizi di polizia
locale
1. La classificazione degli addetti alla polizia locale e le mansioni degli stessi con
riferimento alle singole figure professionali sono stabilite dagli enti locali in relazione alla dimensione del servizio
e alle reali esigenze operative, nel rispetto del vigente Contratto collettivo nazionale di lavoro.
/>
2. Il comandante del corpo o responsabile del servizio di polizia locale riveste la qualifica e la posizione
apicale previste per il personale dell’ente di appartenenza.
3. L’accesso alla funzione
di comandante del corpo o servizio di polizia locale avviene tramite concorso pubblico per titoli ed esami, oppure per
mobilità, da effettuarsi quest’ultima esclusivamente nell’ambito dell’area di vigilanza-polizia
locale.
4. Il conferimento temporaneo o a interim del comando dei corpi o della responsabilità dei
servizi, nelle more delle procedure di cui al comma 3, può avvenire esclusivamente nei confronti di personale
proveniente dall’area di vigilanza-polizia locale.
5. I concorsi e le selezioni per
l’accesso alle figure professionali del personale di polizia locale sono disciplinati da ciascun ente locale con
apposito regolamento, nel rispetto delle norme contenute nella presente legge e nei regolamenti attuativi.
/>
6. La partecipazione ai concorsi di cui al comma 3 è subordinata al possesso di requisiti soggettivi, anche
di idoneità psicofisica, secondo parametri stabiliti con regolamento attuativo della presente legge.
/>
7. Con apposito regolamento, da emanarsi sentita la commissione tecnico-consultiva di cui all’articolo 19, la
Regione adotta uno specifico codice deontologico per il personale dei corpi e servizi di polizia locale.
/>
Art. 12
Mezzi di servizio, uniformi,
strumenti operativi e di autotutela
/>
1. Al fine di soddisfare esigenze di funzionalità, economicità e omogeneità sul
territorio regionale e ferma restando l’autonomia regolamentare dei singoli enti locali, con il regolamento
regionale sono determinati:
a) le tipologie dei mezzi e degli strumenti operativi in dotazione alla polizia
locale, nonché i colori da utilizzare per i relativi allestimenti;
b) le caratteristiche e i modelli
delle divise degli addetti alla polizia locale con i relativi elementi identificativi dell’addetto e
dell’ente di appartenenza, comprensivi dello stemma della Regione Puglia, tali da escludere stretta somiglianza o
comunque confusione con le uniformi delle forze di polizia e delle forze armate dello Stato;
c) i simboli
distintivi di grado e le tessere di riconoscimento personale da attribuire a ciascun addetto in relazione alla figura
professionale e alle funzioni conferite;
d) i tipi e le caratteristiche degli strumenti di autodifesa, tra i
quali lo spray al capsicum e il bastone estensibile, nonché i criteri per l’assegnazione, la custodia e il
trasporto degli strumenti stessi, nel rispetto della normativa statale vigente in materia;
e)
l’organizzazione e lo svolgimento di corsi di addestramento, con frequenza periodica obbligatoria per il personale
di polizia locale dotato di armi da sparo, e di corsi di difesa personale;
f) i criteri per l’adozione di
una modulistica uniforme a livello regionale;
g) l’organizzazione di controlli periodici della
idoneità psico-fisica per il personale dotato di armi da sparo.
2. I veicoli in dotazione al
personale della polizia locale sono scelti fra i modelli più recenti e muniti delle caratteristiche tecniche
più idonee per assolvere adeguatamente i compiti cui sono destinati. Le dimensioni e i dispositivi di sicurezza
devono garantire la massima sicurezza del personale che li utilizza.
3. I corpi di polizia locale
possono essere dotati di natanti a motore per i servizi marittimi e nelle acque interne.
/>
Art. 13
Personale ausiliario e volontario
1. Il personale di cui ai commi 132 e 133
dell’articolo 17 (Ulteriori disposizioni in materia di semplificazione dell’attività amministrativa e
di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo) della legge 15 maggio 1997, n. 127 (Misure urgenti per lo
snellimento dell’attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo), nonché gli
incaricati di funzioni ausiliarie ai servizi di polizia locale di cui ai commi 2 e 4, sono soggetti al coordinamento
tecnico-operativo del comandante del corpo o del responsabile del servizio.
2. Al personale delle
aziende concessionarie di servizi di igiene pubblica può essere attribuita dal sindaco la funzione di accertamento
e contestazione delle violazioni amministrative alle ordinanze e/o regolamenti comunali in materia di igiene e
conferimento rifiuti, previo superamento di apposito corso di formazione.
3. La Regione e gli enti
locali possono utilizzare la collaborazione di personale messo a disposizione da organizzazioni di volontariato iscritte
negli appositi registri nelle attività volte alla prevenzione degli illeciti e all’integrazione tra
politiche di sicurezza e politiche sociali, educative, ambientali e territoriali.
4. Le forme e
modalità di collaborazione di cui al comma 3 sono stabilite in appositi protocolli sottoscritti o convenzioni
stipulate con le organizzazioni interessate, nel rispetto dei principi stabiliti dalla legge 11 agosto 1991 n. 266
(Legge-quadro sul volontariato).
TITOLO III
INIZIATIVE E STRUTTURE
/>
DELLA REGIONE
Art. 14
Promozione della collaborazione istituzionale
/>
1. La Regione, nel rispetto del potere statale di coordinamento previsto dal terzo comma
dell’articolo 118 della Costituzione, promuove intese con gli organi dello Stato e con gli enti locali, al fine di
favorire forme di collaborazione istituzionale dirette, in particolare:
a) allo scambio informativo e alla
realizzazione di sistemi informativi integrati sugli andamenti qualitativi e quantitativi dei fenomeni di
illegalità e degli illeciti rilevati sul territorio;
b) al coordinamento delle attività di
polizia locale su base regionale, in particolare mediante l’introduzione e l’utilizzo integrato di tecnologie
innovative;
c) al coordinamento delle attività di difesa dei beni artistici, culturali e paesaggistici,
per salvaguardarne la conservazione e la fruizione;
d) alla formazione e all’aggiornamento professionale
degli addetti alla polizia locale.
2. Nell’ambito delle forme di collaborazione istituzionale di cui al
comma 1, la Regione promuove, mediante la stipula di apposite intese, la collaborazione tra le polizie locali delle
province e/o dei comuni, singoli o associati, al fine di realizzare un esercizio integrato delle funzioni di polizia
locale per un più diffuso ed efficace controllo del territorio.
Art. 15
/>
Finanziamento di interventi
1. Al fine di un continuo miglioramento del controllo del
territorio mediante una più efficiente organizzazione e un più efficace svolgimento delle funzioni di
polizia locale, la Regione, nel limite dello stanziamento annuale di bilancio, promuove, anche mediante cofinanziamento,
interventi diretti all’introduzione di innovazioni tecnologiche nella gestione del servizio, nonché al
potenziamento delle strutture e in particolare all’impianto e al miglioramento delle sale operative e al
collegamento tra le stesse.
2. Per la realizzazione degli interventi di cui al comma 1, la Regione
adotta un programma triennale, individuando in particolare:
a) la tipologia degli interventi;
b) gli
indirizzi e le direttive per la predisposizione dei progetti, nonché il termine per la presentazione degli stessi
da parte degli enti locali;
c) i criteri e le modalità per la concessione e l’erogazione dei
finanziamenti, con preferenza, nell’ordine, per le unioni di comuni, per le gestioni in forma associata e per i
comuni che destinino quote superiori al minimo di legge per le finalità di cui ai commi 4, 5 e 5bis
dell’articolo 208 (Proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie) del d.lgs. 285/1992;
d) i criteri e
le modalità per la verifica dell’attuazione dei progetti finanziati e per la revoca dei finanziamenti
erogati in caso di mancata attuazione del progetto o di mancato rispetto della normativa di settore da parte degli enti
locali.
3. Ai fini dell’attuazione del programma regionale, gli enti locali, entro il termine stabilito,
presentano appositi progetti d’intervento agli uffici regionali di cui all’articolo 18, i quali provvedono,
entro trenta giorni dalla data di ricezione, alla verifica della compatibilità con il programma regionale,
formulando eventualmente osservazioni o proposte di modifica.
4. Il programma, con la graduatoria
degli interventi ammissibili a cofinanziamento, è adottato dalla Regione, sentita la commissione tecnico-
consultiva di cui all’articolo 19, entro il 31 dicembre antecedente il triennio cui si riferisce ed è
aggiornato annualmente in relazione alle disponibilità di bilancio.
5. Gli interventi
ammissibili a cofinanziamento, ai sensi del presente articolo, comprendono misure di sostegno finanziario alle famiglie
del personale di polizia locale vittima di reato.
Art. 16
Promozione della
gestione associata
1. La Regione promuove la gestione associata dei servizi di polizia locale per
garantire uno svolgimento efficiente, efficace, omogeneo e coordinato delle relative funzioni su tutto il territorio
regionale. A tal fine, la Regione stabilisce:
a) criteri per la gestione in forma associata tra i comuni, ferma
restando l’obbligatorietà per quelli con popolazione inferiore a 5 mila abitanti;
b) incentivi,
anche finanziari, nell’ambito dei programmi di cui all’articolo 15, a favore delle gestioni in forma
associata, preferibilmente attraverso unione, nonché criteri per la verifica dell’utilizzazione dei
finanziamenti e per l’eventuale revoca degli stessi.
2. La Regione promuove, altresì, la
stipula di accordi tra enti locali singoli o associati per regolare forme di collaborazione operativa tra i rispettivi
corpi e servizi di polizia locale, comunale o provinciale, ivi compresa l’istituzione di nuclei specialistici
intercomunali, ai fini della gestione di specifiche funzioni di polizia locale che non possano essere adeguatamente
esercitate dai singoli enti.
Art. 17
Riserva di quote di edilizia residenziale
1. Nell’ambito dei programmi regionali di edilizia residenziale pubblica è riservata una
quota di alloggi al personale dei corpi e servizi di polizia locale della Regione.
Art. 18
Attività regionale di coordinamento
delle funzioni e compiti di polizia locale
/>
1. Per assicurare le funzioni di coordinamento, indirizzo e sostegno all’attività dei corpi e dei
servizi di polizia locale di cui all’articolo 2, la competente struttura regionale, in costante raccordo con la
commissione tecnico-consultiva di cui all’articolo 19, svolge i seguenti compiti:
a) realizzare e gestire
il numero telefonico unico regionale di polizia locale e la banca dati regionale di polizia locale;
b)
monitorare l’esercizio delle funzioni di polizia locale in relazione alle esigenze del territorio;
c)
predisporre il programma regionale e gli atti necessari agli interventi di cui agli articoli 15 e 16, curandone e
verificandone l’attuazione.
Art. 19
Commissione tecnico-consultiva
/>
per la polizia locale
1. La commissione tecnico-consultiva regionale per la polizia locale,
già istituita con legge regionale 24 gennaio 1989, n. 2 (Norme in materia di polizia locale), quale centro di
propulsione organizzativa e culturale aperto alle innovazioni, allo studio e alla ricerca, è così composta:
a) dirigente della struttura regionale di cui all’articolo 18 o suo delegato;
b) tre comandanti
dei corpi di polizia locale dei comuni capoluogo di provincia, scelti dall’assessore regionale di intesa con
l’Associazione nazionale comuni d’Italia (A.N.C.I);
c) due rappresentanti dei corpi di polizia
locale dei comuni non capoluogo, scelti dall’Assessore regionale di intesa con l’A.N.C.I
d) tre
comandanti, in rappresentanza dei corpi di polizia locale delle province, scelti dall’Assessore regionale
d’intesa con l’Unione delle Province d’Italia (U.P.I);
e) un rappresentante per ciascuna
delle organizzazioni sindacali firmatarie di Contratto nazionale di comparto;
f) un rappresentante per ciascuna
delle associazioni professionali maggiormente rappresentative a livello regionale.
2. Con decreto del
Presidente della Giunta regionale sono nominati i componenti di cui alle lettere e) e f), che durano in carica fino alla
data di insediamento della nuova Giunta regionale e sono rinnovati entro quarantacinque giorni dalla suddetta data.
/>
3. La commissione fornisce supporto alla Regione, formulando proposte, fornendo informazione tecnico-
giuridica e prestando consulenza riguardo all’organizzazione e alla gestione dell’attività formativa
di cui agli articoli 20 e 21.
4. Ai componenti la commissione spetta esclusivamente il rimborso delle
spese sostenute per la partecipazione ai lavori della stessa.
5. La commissione può operare
anche in attesa della nomina di cui al comma 2.
TITOLO IV
FORMAZIONE DEL
PERSONALE
Art. 20
Sistema permanente di formazione
1. La
Regione promuove la realizzazione di un sistema permanente di formazione per l’accesso ai ruoli della polizia
locale, nonché per la qualificazione e l’aggiornamento professionale di tutti gli addetti.
/>
2. La Regione può istituire, compatibilmente con le disponibilità finanziarie, una scuola regionale
di polizia locale, anche su base interregionale, previo accordo di programma tra le Regioni interessate.
/>
3. Con apposito regolamento, su proposta della commissione tecnico-consultiva, sono stabiliti:
a) i
criteri per l’organizzazione e il funzionamento delle attività formative, nonché per la costituzione
del comitato didattico-scientifico di cui all’articolo 21;
b) la durata e le caratteristiche dei corsi,
nonché le modalità di svolgimento delle prove finali;
c) le modalità e i criteri per
l’istituzione e la gestione dell’albo dei docenti di cui all’articolo 22;
d) i programmi
formativi approvati dalla commissione tecnico-consultiva.
Art. 21
Corsi di
formazione, di qualificazione
e di aggiornamento
1. Il sistema permanente di formazione di
cui al comma 1 dell’articolo 20 si articola in :
a) corsi di formazione per i neo assunti nei ruoli della
polizia locale;
b) corsi di qualificazione e di aggiornamento per tutto il personale della polizia locale.
/>
2. I corsi di formazione di cui alla lettera a) del comma 1 sono rivolti al personale neo assunto, che
deve obbligatoriamente frequentarli entro il primo anno dalla data di assunzione in servizio.
3. La
partecipazione ai corsi di qualificazione e di aggiornamento di cui alla lettera b) del comma 1 è obbligatoria per
tutti gli addetti ai corpi e ai servizi di polizia locale, compresi i comandanti e i responsabili di servizi. Gli enti di
appartenenza devono consentirla a ciascuno, a rotazione, almeno una volta ogni tre anni. Qualora siano previste prove
finali, il superamento delle stesse costituisce titolo valutabile ai fini della progressione in carriera.
/>
4. Ai corsi di formazione e di aggiornamento possono partecipare anche gli appartenenti alla polizia locale di
altre Regioni, previa sottoscrizione di una quota di partecipazione alle spese determinata dall’apposito
regolamento.
5. Ai corsi di formazione e di aggiornamento di cui al presente articolo può
partecipare anche il personale ausiliario di cui all’articolo 13.
Art. 22
Albo regionale dei docenti
1. Ai fini del conferimento degli incarichi di docenza nei corsi
di cui all’articolo 21, è istituito presso la struttura regionale di cui all’articolo 18 l’albo
regionale dei docenti in materia di polizia locale.
2. All’albo possono essere iscritti
soggetti in possesso di diploma di laurea specialistica o conseguita con il vecchio ordinamento, oppure dotati di
particolare qualificazione e specializzazione nelle materie oggetto di insegnamento dei corsi, in relazione ai titoli di
studio conseguiti e all’esperienza professionale acquisita.
3. L’istituzione e la tenuta
dell’albo, nonché i requisiti per l’iscrizione, sono disciplinati con apposito regolamento.
/>
TITOLO V
DISPOSIZIONI FINALI
Art. 23
/>
Disposizioni finanziarie
1. La declaratoria del capitolo di spesa n. 1010030 - U.P.B. 08.02.01.
- del bilancio autonomo regionale è sostituita dalla seguente: “Spese per interventi finalizzati
all’innovazione, miglioramento e potenziamento delle polizie locali ai sensi dell’articolo 15 della legge
regionale n. 37 del 14/12/2011”.
2. La declaratoria del capitolo di spesa n. 1010020 - U.P.B.
08.02.01. - del bilancio autonomo regionale è sostituita dalla seguente: “Spese per lo svolgimento dei corsi
di formazione, qualificazione e aggiornamento del personale delle polizie locali ai sensi dell’articolo. 21 della
legge regionale
n. 37 del 14/12/2011”.
3. Per le finalità di cui
all’articolo 18, comma 1, lett. a), è istituito nel bilancio regionale autonomo, nell’ambito della
U.P.B. 08.02.01, il capitolo di spesa 1010045, denominato “Spese per la realizzazione e la gestione del numero
telefonico unico regionale di polizia locale e la banca dati regionale di polizia locale ai sensi dell’art. 18,
comma 1, lett a,) della legge regionale n. 37 del 14/12/2011”.
4. Al finanziamento dei capitoli
di cui ai commi 1, 2 e 3 si fa fronte nei limiti degli stanziamenti annuali di bilancio.
5. Per le
finalità di cui all’articolo 16, è istituito nel bilancio regionale autonomo, nell’ambito della
U.P.B. 08.02.01, il capitolo di spesa 1010040, denominato “Incentivi finalizzati alla gestione in forma associata
del servizio di polizia locale o di alcune funzioni di esso - legge regionale n. 37 del 14/12/2011”, con una
dotazione finanziaria per l’esercizio finanziario 2011, in termini di competenza e cassa, di euro 300 mila, al cui
finanziamento si provvede con corrispondente riduzione della dotazione finanziaria del capitolo 1750 “Spese per il
conferimento di funzioni e compiti amministrativi al sistema delle autonomie locali (l.r. n. 36/2008, art. 14”)
della medesima U.P.B. 08.02.01.
Art. 24
Disposizioni transitorie
/>
1. Sono riconosciuti i corpi e i servizi di polizia locale già istituiti, alla data di entrata in vigore
della presente legge, ai sensi della legislazione previgente.
2. Gli enti locali adeguano i rispettivi
regolamenti di polizia locale, ove esistenti, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente
legge e, successivamente, di ciascun regolamento attuativo.
3. La commissione tecnico-consultiva di
cui all’articolo 19 è insediata entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
/>
4. Entro i successivi sei mesi la Regione adotta:
a) il regolamento di cui al lettera e)
dell’articolo 2;
b) i regolamenti e il codice deontologico di cui all’articolo 11;
c) il
regolamento di cui all’articolo 12.
5. Entro i successivi dodici mesi sono adottate le
deliberazioni di cui agli articoli 15 e 16.
6. Fino a nuova deliberazione della Giunta regionale
restano in vigore i segni distintivi per la polizia locale di cui alla l.r. 2/1989.
7. Entro un anno
dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Regione individua con legge, nel rispetto dell’articolo 8
della legge regionale 2008, n. 36 (Norme per il conferimento delle funzioni e dei compiti amministrativi al sistema delle
autonomie locali), la dimensione territoriale ottimale e omogenea per area geografica per lo svolgimento delle funzioni
di polizia locale in forma obbligatoriamente associata, attraverso unione o convenzione, da parte dei comuni con
popolazione fino a cinquemila abitanti, ai sensi dei commi 28 e 30 dell’articolo 14 del d.lgs. 78/2010.
/>
Art. 25
Abrogazioni
1. A decorrere dalla data di entrata in
vigore della presente legge, e fatto salvo quanto previsto all’articolo 24, sono abrogate le seguenti leggi
regionali:
a) 10 gennaio 1974, n.1 (Istituzione di corsi di perfezionamento, addestramento e formazione
professionale per gli agenti di polizia locale, urbana e rurale);
b) 6 giugno 1980, n. 61 (Contributi sulla
spesa per l’acquisto di attrezzature per il potenziamento delle strutture di polizia urbana e rurale);
c)
24 gennaio 1989, n. 2 (Norme in materia di polizia locale).
La presente legge è pubblicata sul
Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi e per gli effetti dell’art. 53, comma 1 della L.R. 12/05/2004, n. 7
“Statuto della Regione Puglia”. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come
legge della Regione Puglia."