Regolamento regionale dell'Assistenza domiciliare per trattamenti riabilitativi ex art. 26 della l. n. 833/78.
Regolamento Regionale 4 novembre 2010, n. 16
Dettagli della notizia
L'URP comunica che nel
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 168 del 5 novembre 2010, è stato pubblicato il regolamento regionale 4
novembre 2010, n.16, recante:"Regolamento regionale dell'Assistenza domiciliare per trattamenti
riabilitativi ex art. 26 della l. n. 833/78."
La
riabilitazione domiciliare si pone l'obiettivo di potenziare le risorse della riabilitazione territoriale e di creare
una rete che sia efficace ed adeguata alle esigenze della popolazione. Attraverso la riabilitazione domiciliare si offre
un trattamento che può esaurirsi direttamente a domicilio o rappresentare una fase transitoria in cui vengono attivate
tutte le azioni che permettano di continuare il trattamento in ambulatorio. Tale modello di assistenza consente al
paziente di rimanere a casa, nel proprio ambito familiare e relazionale, potendo ugualmente usufruire dell'assistenza di
cui ha bisogno per migliorare il decorso riabilitativo.
Possono accedere alla riabilitazione
domiciliare i cittadini che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:
a) Soggetti portatori di
disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, impossibilitati ad essere trasportati presso gli ambulatori o per i quali
occorre raggiungere obiettivi relativi all'autonomia nel proprio ambito di vita;
b) Adeguato supporto
familiare o informale;
c) Idonee condizioni abitative;
d) Consenso informato da parte della persona e
della famiglia.
Le disabilità trattate nei soggetti di cui sopra sono le seguenti:
/>
• Pazienti con patologie di anca, femore e ginocchio trattati chirurgicamente che, per condizioni cliniche, non
possono accedere al trattamento ambulatoriale;
• Pazienti con esiti di ictus cerebrale e residuale emiparesi
nelle fasi di immediata post acuzie;
• Pazienti affetti da malattie degenerative progressive del sistema
nervoso centrale e periferico, neuromuscolari in fase di avanzata evoluzione che non possono essere trattati in
ambulatorio.
La riabilitazione domiciliare ha l'obiettivo:
• di permettere il
completamento del programma riabilitativo ai pazienti che non possono accedere al trattamento ambulatoriale;
•
di evitare i ricoveri e i trattamenti in regime residenziale e semiresidenziale inappropriati;
• di fare in
modo che il paziente, soprattutto i soggetti fragili, possa rimanere nel proprio ambito familiare, usufruendo ugualmente
dell'assistenza di cui ha bisogno.
La riabilitazione domiciliare fa capo al sistema
organizzativo dei Distretti socio-sanitari (DSS) e si integra nella rete dei servizi riabilitativi territoriali.
/>
Le prestazioni di riabilitazione domiciliare sono effettuate dai presidi ambulatoriali di recupero e riabilitazione
funzionale delle ASL. Ove detti Servizi non siano in grado di sostenere il fabbisogno riabilitativo aziendale, le
prestazioni di riabilitazione domiciliare possono essere effettuate, a seguito di accordo contrattuale, prioritariamente
da strutture private di riabilitazione insistenti nel territorio aziendale, e successivamente da quelle insistenti nel
territorio regionale, provvisoriamente ed istituzionalmente accreditate per l'erogazione di prestazioni riabilitative ex
art. 26 legge n. 833/78, che si dotino di personale adeguato a tale attività previsto dal successivo art. 9, per
l'autorizzazione e l'accreditamento in relazione ai requisiti organizzativi dei moduli dedicati all'erogazione delle
prestazioni riabilitative domiciliari.
La riabilitazione domiciliare viene richiesta:
/>
• da unità operative ospedaliere per acuti e riabilitative, comprese quelle di lungodegenza, a seguito di
dimissione protetta;
• da strutture residenziali territoriali (RSA e strutture di riabilitazione);
•
dal MMG per insorgenza di patologie o condizioni che creano disabilità o peggiorano una disabilità preesistente.
/>
L'attivazione del servizio di riabilitazione domiciliare richiede la segnalazione del caso al DSS di
residenza del paziente, che avviene con le seguenti modalità :
• per i soggetti in dimissione
dall'ospedale:
l'èquipe medica dell'unità operativa, direttamente o per il tramite della Direzione
sanitaria, contatta il DSS di residenza del paziente per organizzare l'attivazione della riabilitazione domiciliare. Il
programma riabilitativo deve essere redatto dall' èquipe medica, allegato alla lettera di dimissione e inviato per fax
al distretto 72 ore prima della dimissione in modo da consentire la presa in carico territoriale;
•
per i soggetti in dimissione da strutture residenziali territoriali:
l'èquipe medica, che ha in carico il
paziente, contatta il DSS di residenza del paziente per organizzare l'attivazione della riabilitazione domiciliare. Il
programma riabilitativo deve essere redatto dall' èquipe medica, allegato alla lettera di dimissione e inviato per fax
al distretto 72 ore prima della dimissione, in modo da consentire la presa in carico territoriale;
•
nel caso in cui la richiesta di riabilitazione domiciliare sia proposta dal MMG:
il MMG deve inviare una
richiesta di intervento riabilitativo al distretto socio-sanitario di residenza del paziente con l'indicazione della
diagnosi per l'attivazione dell'Unità di Valutazione Multidimensionale (U.V.M).
Per saperne
di più al riguardo, consultare il Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 168 del 5.11.2010.
/>